[Pills of Life #1] Viaggio nel centro-nord Italia

883 – Viaggio al centro del mondo

Per il mio primo post, vi racconterò del nostro breve ma intenso viaggio al centro-nord Italia, dove abbiamo visitato ben 4 regioni (in realtà una solamente di passaggio) in 3 giorni.

12-07-2016 (Roma-Riomaggiore-Palazzuolo sul Senio)

Il nostro primo giorno ci ha visti partire da Roma alle ore 5.30 verso la Liguria, destinazione Riomaggiore, uno dei 5 comuni che fanno capo ad una delle mete più ambite degli italiani e degli stranieri, ovvero le famose “Cinque Terre”.

Siamo passati quindi per il Lazio, per la Toscana e infine siamo arrivati in Liguria, dove passando per La Spezia siamo arrivati dopo pochi chilometri a Riomaggiore. Paesino scosceso, praticamente tutto in discesa (e ovviamente in salita quando si torna indietro), dove alla fine della discesa c’è il mare. Nella parte che abbiamo visitato noi non c’era una vera e propria spiaggia, più che altro era un piccolo porticello con una marea di scogli. Mi ha ricordato un po’ Positano, però al Nord. Come Positano, Riomaggiore è un paesino molto turistico, dove troviamo una serie di locali per mangiare (ristoranti di pesce, friggitorie, pizzerie/focaccerie per la maggior parte), alcuni negozi di souvenir (dove abbiamo comprato un vasetto di pesto ligure senz’aglio, una confezione di trofie da 500gr, il cosiddetto “Tortolone” ovvero un rotolo di pasta che si cuoce in acqua e poi si riempie di pesto o altri condimenti e un magnete del posto per arricchire la nostra collezione). Ah, per la cronaca, il pesto con le trofie l’ho già mangiato, veramente fantastico.
Arrivati sul mare, c’è una scala praticamente infinita che porta ad un’altura da dove si può ammirare tutta la costa e il mare sottostante, davvero faticoso ma anche davvero appagante. A pranzo ero tentato di prendere un fritto misto di mare, ma siccome mi sono ricordato di essere vegetariano, ho preso una focaccia al pesto e una farinata con il gorgonzola. Beh, la focaccia era buona, ma la farinata era commovente.
Alla fin fine tutto molto carino, però ho da fare le seguenti considerazioni: è comunque un posto molto turistico quindi c’è veramente parecchia gente e gli spazi per camminare non sono poi moltissimi; è un paese tutto in salita/discesa, il che vuol dire che per arrivare al mare ci metti un attimo ma dopo una giornata di nuotate e sole, devi farti una salita paurosa (immagino con asciugamani, borse ecc..) e non è esattamente la cosa più comoda. Per motivi che non sto qui a spiegare, ho dovuto fare 2-3 volte l’intera salita e l’intera discesa, avevo la maglia praticamente da strizzare.

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Dopo circa 3 ore passate a Riomaggiore, la nostra destinazione è stata quella di Palazzuolo Sul Senio, dove avremmo soggiornato le seguenti 2 notti, al confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna.

Una premessa: questa è la strada che abbiamo fatto noi.. Gli ultimi 30 km sono praticamente una serie infinita di curve su e giu per l’appennino Tosco-Emiliano, un incubo vero e proprio. Arrivati, ci siamo resi conto di essere nel nulla più totale. Un paesino di un migliaio scarso di abitanti, dove la gente va a dormire alle 23 e si sveglia alle 6 di mattina. Tutte le mattine…
…PROPRIO QUELLO CHE DESIDERAVO! Relax totale, non si sentiva un suono, si respirava solamente aria buona.. Immerso nelle montagne. Io personalmente non potevo desiderare di meglio. Il padrone della locanda, il signor Ercole è stato molto gentile e accogliente.. Un po’ meno della moglie che si è intravista una volta in 3 giorni in cucina e basta. Comunque, questa locanda si trova sopra la piazza principale del paese, ed è dotato di piscina e centro benessere. Non mi dilungherò sulle caratteristiche della locanda perchè c’è TripAdvisor per questo.. Quello che posso dire è che ho mangiato veramente benissimo. La cosa che ho gradito di più sono state le Crescentine di Ricotta con Raviggiolo, miele di Tarassaco, salsa ai pomodori e marmellata di Nespole.
Palazzuolo sul Senio si affaccia proprio sul suo fiume, il Senio per l’appunto, e si trova all’interno dell’Appennino Tosco-Emiliano, quindi è circondato dalle montagne. Molto tranquillo, ma davvero troppo isolato. Per poter arrivare al primo centro abitato bisogna fare almeno 20 km. Roba che se stai morendo, puoi morire e basta. Ma fortunatamente nessuno doveva morire, quindi la prima sera è andata liscia, se non per il fatto che data la stanchezza mi sono addormentato sul letto e ho clamorosamente ciccato il mercatino del paese che si svolgeva proprio quella sera.

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13-07-2016 (Palazzuolo sul Senio)

Questa giornata è praticamente passata in questo modo: passeggiata sul fiume, lettura in camera, pranzo, dormita pomeridiana, piscina, cena, lettura in camera, sonno.
Ho capito, ma ero andato li per rilassarmi e riposarmi, poi non è che avessi molta scelta visto che mi trovavo in un borgo sperduto!

14-07-2016 (Palazzuolo sul Senio-Montepulciano-Pienza-Roma)

Si, la giornata successiva è stata molto più movimentata. Abbiamo deciso di partire presto (verso le 10, in realtà avevamo il checkout entro le 12) perchè volevamo passare nella Val D’Orcia a visitare un paio di posti. Stavolta abbiamo optato per un’altra strada, ovvero siamo passati dall’Emilia Romagna, e quindi per Cesena, per poi discendere in Umbria fino a San Sepolcro e tagliare per Arezzo fino a Montepulciano e Pienza).

Non sono riuscito ad allegare la cartina con la strada corretta, questa è quella che propone in automatico Google, in realtà comprende quella serie di curve fatte all’andata e non è quella fatta da noi.
Comunque, la sosta a Montepulciano è stata molto breve: il tempo di entrare in un bar per espletare i nostri bisogni fisiologici e di entrare in un’enoteca per realizzare il mio desiderio di comprare un vino con la V maiuscola. Andando a Pienza invece, ci siamo trovati di fronte un paesino medievale davvero incantevole e sorprendentemente affollato da turisti stranieri. Sapevo che in Toscana era un luogo rinomato, ma non credevo così tanto. E poi francamente i paesaggi della Val D’Orcia sono davvero unici, una miriade di colori, di fiori e di profumi. Il centro storico di Pienza si attraversa completamente a piedi ed è praticamente pervaso da un odore di Pecorino che farebbe venire l’acquolina in bocca a chiunque. Ogni 50 metri una bottega ti proponeva vini e formaggi di tutti i tipi e di tutti i sapori, roba da spenderci uno stipendio.. Cosa che non ho fatto perchè le mie liquidità erano terminate per il resto delle spese. Un’altra cosa molto carina è data dalle tante botteghe artigianali di vestiti e scarpe, con prodotti 100% italiani e davvero ben fatti.
Ma una delle cose che mi ha incuriosito di più è stata la presenza di un bancomat all’entrata di un negozio, come per dire “ora non venire a dirmi che non hai soldi spicci e che devi trovare un bancomat per poter comprare da me”.

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Dopo circa 2 ore e mezza, siamo partiti e siamo tornati a Roma.
Che voto dare all’esperienza.. Diciamo un 8/10. Io sono stato bene, mi sono rilassato soprattutto il secondo giorno, ma i tanti chilometri e la mancata possibilità di muoversi dal paese e visitare qualche altro borghetto mi hanno stancato un po’. Ad ogni modo, posso sicuramente consigliare le Cinque Terre per il paesaggio e per il bellissimo mare e la Val D’Orcia per i prodotti locali e per il belvedere, ma non credo di poter consigliare Palazzuolo sul Senio, a meno che non si decida di voler stare in un posto e non muoversi per nessuna ragione al mondo. Anche in questo caso però, il rischio è annoiarsi dopo un paio di giorni.